FORUM BONSAI LODI - GIANCARLO CARLINI: LA TECNICA DELL'IMBUSTAMENTO

 
 
Giancarlo Carlini spiega nel dettaglio la tecnica dell'imbustamento utilizzata per piante in attecchimento appena espiantate.
Questa tecnica venne introdotta tra i bonsaisti, da Stefano Defraia.
Inizialmente suscitò scetticismo e perplessità, ma i risultati positivi ottenuti hanno dato ragione a Defraia, tanto che ora viene utilizzata e consigliata anche da famosi istruttori.


 

Esempio di imbustamento in busta trasparente di un olivastro


 
GIANCARLO CARLINI - TECNICA DELL'IMBUSTAMENTO
 
21 settembre 2010
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Apro questo post  per portare a conoscenza di tutti gli utenti di una tecnica sperimentata e messa in atto dal nostro Stefano (Re' di Olea) che ha aperto una strada molto importante nella coltivazione e nel recupero di piante appena espiantate o che hanno fatto fatica a ripartire.
Se correttamente attuata permette una ripresa rapida delle piante sofferenti o espiantate.
 
Cominciamo con il fare una semplice constatazione, "le piante non fanno radici se non hanno foglie, perché queste vengono generate con la linfa ascendente ..e le foglie non vivono senza radici".
 
La tecnica dell'imbustamento può essere fatta in busta nera o busta trasparente.

la busta nera serve a:
- impedire il passaggio di luce
- mantenere un umidità interna molto elevata, in modo che la pianta non perda energie
- idratare tutto il tronco.

la pianta, imbustata nella busta nera, avendo bisogno delle foglie per poter vivere e di tanta luce per poter fare la fotosintesi, registrando una scarsa luminosità, emette un numero maggiore di gemme (e quindi foglie) per poter sopperire a tale mancanza di luce.


il microclima umido che si crea mantiene idratato il tronco
 

Inoltre l'aumento della temperatura, all'interno della busta, e quindi attorno alla pianta, riproduce un "effetto primavera". 
 Nei periodi invernali visto le basse temperature si può tenere la pianta imbustata anche in posti molto luminosi o che prendono qualche ora di sole, ma in primavera inoltrata o in estate, va tenuta assolutamente in piena ombra poiché si rischierebbe di "cuocerla".
 
Quando le nuove gemme raggiungono la lunghezza di circa un centimetro, bisogna sostituire la busta nera con una trasparente, in modo da permettere il passaggio di luce, mantenendo l'umidità interna molto alta, tenendo nel contempo la pianta idratata.
Così facendo si darà modo alle nuove gemme di ricevere il giusto apporto di luce per poter  fare una corretta fotosintesi e di conseguenza, un abbondante formazione di radici.
Foglie e radici non si possono scindere, vanno di pari passo.
 
L'imbustamento funziona ottimamente sulle mediterranee, perché sono essenze che presentano delle zone rizogene ricche di zuccheri che la pianta mette da parte per i periodi critici e  sfrutta nel momento in cui usiamo questa tecnica.
 
Nelle mediterranee o latifoglie i prodotti fogliari non servono a nulla perché, non avendo ne foglie ne radici, non vengono assorbiti: si potranno incominciare ad usare dopo la loro comparsa.
 
Le piante che imbustiamo in busta nera, non devono avere nemmeno una foglia.
Lasciando le foglie, la pianta non emetterà nuove gemme ma cercherà di usare quelle rimaste fino ad andare in stasi, talvolta non riuscendo neanche a riprendersi.
Pertanto sulle raccolte di latifoglie: prima busta nera e poi quando inizia a gemmare dal tronco, si passa a quella trasparente sino a che le cacciate non hanno raggiunto una lunghezza considerevole che garantisca un "sicuro tiraggio" di linfa e questo varia da essenza a essenza.

CONIFERE
La busta nera è controindicata per le conifere perché  non possono essere defogliate altrimenti morirebbero immediatamente.
Per le conifere bisogna limitarsi a potare i rami troppo lunghi favorendo i più giovani e forti. In questo caso imbusteremo tutta la pianta compreso il vaso con busta trasparente, in modo che oltre a tenerla idratata, arriverà la luce  per la fotosintesi.
 Sulle conifere possiamo usare fin da subito  stimolanti fogliari e radicali.
I funghi antagonisti (micorrize) aiutano molto in questo caso, perché colonizzando il terreno, oltre a scongiurare marciume dovuto a funghi dannosi, aiutano a veicolare le sostanze nutritive alla pianta.

 
RIASSUMENDO:

La busta nera: stimola il caldo e la conseguente ripartenza delle piante che si bloccano nel primo periodo post-raccolta.
La pianta è stimolata a cacciare dal tronco nuova vegetazione visto che non trova luce.

La busta trasparente genera minore temperatura, evita sempre disidratamenti,  grantisce il migliore microclima interno e permette la fotosintesi.

 
 
 
 Riconoscimenti:
 
Autore del thread: Giancarlo Carlini
 
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 La discussione completa di interventi è visibile al seguente link:
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