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BONSAI DI OLMO CAMPESTRE "UNICO" - seconda parte
di DAVIDE CARDIN
 
 
Andiamo avanti con il 2011.
ecco l'evoluzione del secco di questo olmo campestre a distanza di 3/4 mesi dall'applicazione del liquidi jin.
L'effetto troppo bianco , è pratiamente quasi scomparso , lasciando quel grigio fumo di un vecchio legno morto .
la cosa più bella è che si stanno formando le bellissime screpolature del trascorrere del tempo...



Bonsai di Olmo Campestre


Bonsai di Olmo Campestre - dettagli della parte secca
 dopo 4 mesi dal trattamento con liquido jin


Bonsai di Olmo Campestre - dettagli della parte secca
 dopo 4 mesi dal trattamento con liquido jin


Bonsai di Olmo Campestre - dettagli della parte secca
 dopo 4 mesi dal trattamento con liquido jin


Bonsai di Olmo Campestre - dettagli della parte secca
 dopo 4 mesi dal trattamento con liquido jin


arriva il momento della piegatura di due rami, per formare il futuro apice e il palco più basso .
Con questo intervento andrò a sfruttare due ramificazioni già esistenti , quindi con diametro del ramo primario, dei secondari e dei terziari già presenti .
Voglio precisare che di norma, sulla piante a foglia caduca , tendo sempre a costruire le ramificazioni dove mancano, sfruttando nuove cacciate, lasciando allungare per fare diametro e tagliando poi per dare conicità e così via.
In questo caso i tempi si accorceranno di molto .
 Sfrutto questa tecnica, perché molti impalchi si trovano  allo stesso livello , e quindi si trovano in posizione da correggere, rispetto il progetto che ho in mente.
Inoltre  non applico la piega in un unica volta , ma bensì con dei tiranti a vite che andrò a serrare un  nel tempo, in modo da non recare danno alla ramificazione. Facendo così sono certo di non rischiare la perdita del ramo per la fretta di vedere il risultato ...

Inizio con le foto di come si presenta la pianta prima dell'intervento, dopo aver eseguito due potature nel periodo vegetativo.
Si nota bene come i primi due impalchi siano allo stesso livello e stesso discorso per gli altri sotto.



PIEGA DEI RAMI




questi sono i due rami su cui sarà svolto l'intervento.
il futuro apice :



questo è il ramo che utilizzerò per la cascata :



Si proteggono molto bene i rami interessati, avvolgendo prima la raffia, e poi con due passaggi ben stretti di nastro agglomerante.



non avendo nessun punto di ancoraggio , me ne costruisco un io , con un tondino di ferro di grosso diametro ( un tondino da cantiere ).
con questo sistema sfrutto la tensione sia sopra che sotto dei tiranti senza ancorarmi alla pianta.





applico un solo filo di rame , che uso solamente per l'ancoraggio del tirante.

ecco come si presenta la pianta dopo quasi 10 giorni dall'intervento.



il tenditore a vite.




una protezione per la corteccia.



la piega del ramo per l'apice.





piega del ramo in cascata, che oltre a venire abbassato, è stato portato anche verso l'interno , in modo  che il tutto risulti più compattato.



Su questo olmo, quest'anno, non verrà fatta la defogliazione, perchè la priorità  è piegare i rami  e non aumentare la ramificazione. Inoltre bisogna precisare che mantenedo le foglie e sfruttando la spinta di linfa delle fasi lunari ,  ho maggiore flusso di linfa e maggiore flessibilità dei rami , oltre che maggior riuscita dell'intervento.



trascorsi 3 mesi dall'intervento , applico un'altro tirante nella parte sotto , e anche in questo caso mi creo un punto dove ancorarmi con un'ltro tondino di ferro.





ecco ora a distanza di due mesi , come si presenta la pianta .
una foto prima dell'intervento fatto dilazionato nel tempo , per vedere dove ho portato il ramo in cascata.



E qualche foto dell'invecchiamento del secco





 

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Autore del thread: Davide Cardin
 
 
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