Dopo alcuni anni di permanenza nella piccola cassetta di polistirolo trasferii la pianta in questa lastra di pietra. Purtroppo le restrizioni in cui si trovava l’apparato radicale del faggio, fecero sì che il secondo tronco subisse un grave colpo di secco, così decisi di capitozzarlo.
Bonsai di Faggio dopo la capitozzatura |
Il faggio nel 2000, quando è stato rimosso dalla pietra per essere trapiantato in un contenitore da coltivazione.
Bonsai di Faggio - fase del rinvaso - anno 2000 |
Il faggio visto nel 2001. Dopo un anno dal trapianto è stato messo un robusto tirante a vite per verticalizzare la cima del tronco. Questa operazione avrei potuto evitarla pensando subito allo stile ventoso!
Bonsai di Faggio - applicazione del tirante - anno2001 |
Marzo 2002, eseguo una prima impostazione dei rami.
Bonsai di Faggio - Marzo 2002 |
Bonsai di Faggio -Marzo 2003 |
Il faggio nel 2004, in primo piano la vistosa cicatrice alla base del tronco.
In questa immagine viene evidenziato il secondo tronco munito di una discreta ramificazione, il quale sembra sorretto da un “pilastro” che in realtà è una radice cilindrica sviluppatasi verticalmente. All’epoca del calpestio delle mucche questa radice non era visibile superficialmente.
Bonsai di Faggio - Dettaglio della cicatrice e del secondo tronco - Marzo 2004 |
Bonsai di Faggio - ripresa vegetativa dell'anno 2005 |
Marzo del 2005, sono state perfezionate le parti morte della pianta trattandole con il liquido per jin.
Bonsai di Faggio - parti secche trattate con liquido jin |
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